Appassionato di meccanica, ha avviato in provincia di Milano la trasformazione di vecchi ciclomotori anni Cinquanta in vere biciclette a pedalata assistita.
Una piccola produzione artigianale e accurata.
Avete presente Archimede Pitagorico di Paperopoli? Era l’inventore assai originale, quello che partendo da un vecchio scaldabagno costruiva magari un’astronave.
Gabriele Ranzini gli si avvicina, prende un vecchio Bianchi Aquilotto, oppure un Guzzino, roba degli anni Cinquanta e lo trasforma in una e-bike: la e-bike RG.
Dal «Guzzino» all’Aquilotto, una serie di e-bike vintage e assolutamente uniche. Con la possibilità di customizzarle sul gusto del cliente.
Gabriele Ranzini ha fatto il metalmeccanico per tutta la vita. Frese, bulloni e macchinari sono nel suo DNA. Come le biciclette, d’altronde. A sei anni era sempre tra i piedi del babbo, meccanico agricolo, che come secondo lavoro riparava le due ruote. «A quattordici ero già al suo fianco, ad aggiustare cicli e motocicli — ricorda —.